giovedì 27 dicembre 2012

Il ragioniere Monti getta la maschera e sale in politica


Il ragioniere Monti getta la maschera e sale in politica
Piero Di Giorgi
Il ragioniere Monti ha gettato la maschera di tecnico neutrale, rivelandosi con il suo volto reale di rappresentante dell'élite dominante. La sua agenda non promette niente di nuovo se non continuare sulla strada intrapresa di rigore a senso unico, in una visione parziale e non sistemica, almeno di sistema-Europa. Infatti, il problema della crisi non è risolubile all'interno dei singoli Paesi ma è un problema di crisi strutturale che postula una riconsiderazione del modello di produzione, del problema delle disuguaglianze e quindi della giustizia, almeno a livello europeo. E' quello che fece Franklin Roosvelt negli anni '30 per superare la grande depressione economica del '29, cioè di aumentare il bilancio dell'Europa per un piano comune di sviluppo alternativo, centrato sulla ricerca, sulla scuola, sulle infrastrutture, sulla tutela dell'ambiente, sulle fonti energetiche rinnovabili, una rottura con l'egoismo e l'avidità dei privilegiati e un programma di rafforzamento dello Stato sociale e di grandi opere pubbliche, fondamentalmente una politica keynesiana.
Monti, di contra, porta avanti quel progetto politico, economico e sociale  intrapreso, negli anni '80 dalla destra americana, che ha la sua matrice nel pensiero monetarista  della scuola di Chicago (c. d.Chicago boys), il cui capostipite è stato l'economista Milton Friedman, divenuta, a livello internazionale, la bibbia del Fondo Monetario Internazionale, i cui think-tanks (pensatoi del pensiero unico) sono stati rappresentati dalla c. d. Trilaterale (USA, Europa, Giappone e che inaugurò l'era Reagan-Thatcher.
Tale politica, come ha mostrato già il caso dell'Argentina e delle Grecia, rischia di strangolare l'economia e ha prodotto licenziamenti, alta disoccupazione, diminuzione del potere contrattuale dei lavoratori. Già nell'estate del 2011, Paul Grugman e Joseph Stiglitz, premi nobel per l'economia, avevano lanciato l'allarme, avvertendo i governi occidentali che, sposando la linea del rigore, sarebbero caduti nella recessione e che tagliare la spesa pubblica in un'economia già debole, significava una catastrofe.
E' quello che è avvenuto con il governo Monti. L'Italia è in recessione con il PIL sotto di almeno tre punti. Egli, invece, sostiene che la catastrofe è alle nostre spalle, che egli ci ha tratto fuori dal baratro. Non lasciamoci illudere. Ci ha ridato soltanto una certa credibilità internazionale e non ci voleva molto visto che eravamo rappresentati da un satrapo barzellettiere e dalla sua corte di servili tirapiedi, che hanno trasformato l'Italia in una nuova Sodoma e Gomorra.
Per quanto riguarda la sua ricetta economica, tra la riduzione dello Spread e la riduzione del PIL, il saldo è pari. Il debito pubblico è aumentato e siamo lungi dall'essere approdati dal pelago alla riva. La sua politica di rigore senza equità e senza giustizia, di mancata ridistribuzione della ricchezza e di conseguente non riduzione delle disuguaglianze, che è una delle cause della crisi, di attacco inaudito al reddito delle classi lavoratrici e del ceto medio-basso con un'insopportabile tassazione a senso unico, ha prodotto soltanto recessione. Lo sanno anche i bambini che, quando la crescita è ferma per mancanza della domanda, lo Stato deve svolgere un ruolo di supplenza, incrementando la spesa pubblica ma qualificandola, eliminando sprechi, enti inutili, sperpero di denaro e corruzione. La crisi non è finita e continuare la politica montiana sarebbe un suicidio.
D'altra parte, la “santa alleanza” che si è formata intorno a Monti non ha nullo di nuovo. A parte il richiamo ottocentesco, è fatta di ecclesiastici, imprenditori, politici stracotti, tutti che si definiscono moderati, cioè conservatori, che non vogliono mettere in discussione gli assetti sociali e i privilegi costituiti.
Insomma, alla fine, gli incantatori si sono raddoppiati: al sempiterno Berlusconi si è aggiunto il ragioniere Monti. Non siate serpenti, non fatevi sedurre dal nuovo pifferaio.

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